Oggi, 28 gennaio, la Chiesa festeggia San Tommaso d'Aquino, frate domenicano, dottore della Chiesa.
Nacque a Roccasecca, Frosinone, nel 1225 circa e si formò nel monastero di Montecassino e nelle grandi scuole del tempo. Fu maestro negli studi di Parigi, Orvieto, Roma, Viterbo e Napoli.
In particolare, a Viterbo, visse per il periodo tra il 1256 e il 1268, nel convento domenicano di Santa Maria in Gradi, sorto nella prima metà del Duecento e che conserva tuttora uno dei chiostri più belli tra quelli cittadini e italiani.
Tommaso insegnava a Viterbo nello Studio Palatino presso la curia papale (Viterbo ospitò la curia pontificia per 30 anni dal 1258). Nel 1266 tenne un ciclo di prediche voluto da papa Clemente IV e predicò a Viterbo nella chiesa di Santa Maria Nuova, alla presenza forse anche del papa, del clero, dei Priori della città, delle Corporazioni d'Arte e Mestiere del Comune.(1)
A "memoria" dell'evento, nell'angolo sinistro della facciata della chiesa di Santa Maria Nuova, nel centro storico di Viterbo, si trova il cosiddetto pulpito di San Tommaso. Sotto il pulpito c'è l'iscrizione AN. D. MCCLXVI-D.THOMAS AQ.
La costruzione si erge su un'esile colonnina; le dimensioni ridotte fanno pensare che difficilmente il santo, di cui è nota una certa "mole", abbia potuto predicare da quella loggetta.
A Viterbo si trova anche la cosiddetta Bibbia di San Tommaso di cui alcune note a margine (glosse), databili al XIII sec., sono forse note autografe del santo.
(1) R. Spiazzi, San Tommaso D'Aquino, Biografia documentata di un uomo buono, intelligente, veramente grande, Edizione Studio Domenicano, 1995
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