venerdì 28 novembre 2014
Alla scoperta di Soriano nel Cimino, tra olio nuovo e tradizione
Sabato 29 e Domenica 30 visita guidata al borgo e al Castello di Soriano con degustazione di olio novello e visita alla Mostra della Civiltà Contadina all'interno della Rocca Orsini, aperta per l'ultimo weekend. clicca sull'evento per avere tutte le informazioni.
Racconti, curiosità, emergenze storico-artistiche in un vero e proprio viaggio nel tempo dal Medioevo ai nostri giorni. Chicca dell’incontro, la visita all’antico Mastio da cui godere di una vista meravigliosa a 360° dai Cimini agli Appennini.
L’itinerario si concluderà con la visita al “Castello della Civiltà Contadina” e con la degustazione di bruschette con olio nuovo e prodotti tipici.
Per informazioni e prenotazione 3270279896 o 3478532945.
Partenza ore 15 dalla torre dell'orologio. Prenotazione obbligatoria.
€ 8 comprensivo di ingresso al castello, degustazione bruschette con olio nuovo, visita guidata. Partenza con numero minimo di partecipanti
giovedì 16 ottobre 2014
Soriano nel Cimino e il Castello dei Sapori, visita guidata
In occasione della manifestazione il Castello dei Sapori, per la Sagra della Castagna a Soriano, Tuscia Eventi e la guida Chiara Zirino propongono una VISITA GUIDATA nel centro storico di SORIANO NEL CIMINO, DAL DUOMO AL CASTELLO con racconti, curiosità, emergenze storico-artistiche in un viaggio nel tempo, dal Medioevo ai nostri giorni, tra papi, cavalieri, vescovi, nobili, santi e peccatori. Chicca dell'incontro la visita all'antico Mastio da cui godere di una vista meravigliosa a 360° "dai Cimini agli Appennini".
L'itinerario si concluderà con la visita alla Rocca Orsini dov'è ospitato "Il Castello dei Sapori" con eccellenze enogastronomiche della Tuscia tutte da assaggiare!
Al termine della visita DEGUSTAZIONE DI VINO E CALDARROSTE (in collaborazione con il Camaleonte Coop. Sociale).
Costo della visita guidata comprensiva della degustazione finale € 7,00. Per informazioni e prenotazione della visita telefonare al 3270279896 o 3478532945. (la prenotazione è consigliata entro domenica 19 ore 13. Si parte con un numero minimo di partecipanti).
Appuntamento ore 15,15 in Piazza Vittorio Emanuele II
L'itinerario si concluderà con la visita alla Rocca Orsini dov'è ospitato "Il Castello dei Sapori" con eccellenze enogastronomiche della Tuscia tutte da assaggiare!
Al termine della visita DEGUSTAZIONE DI VINO E CALDARROSTE (in collaborazione con il Camaleonte Coop. Sociale).
Costo della visita guidata comprensiva della degustazione finale € 7,00. Per informazioni e prenotazione della visita telefonare al 3270279896 o 3478532945. (la prenotazione è consigliata entro domenica 19 ore 13. Si parte con un numero minimo di partecipanti).
Appuntamento ore 15,15 in Piazza Vittorio Emanuele II
martedì 16 settembre 2014
Vitorchiano e la Passeggiata nei Tempi Antichi - Festa Medievale
Per la manifestazione "Passeggiata nei Tempi Antichi" a Vitorchiano, indetta per la II edizione dalla Pro loco, si svolgerà una visita guidata per il suggestivo borgo di Vitorchiano: la guida, in costume medievale, vi condurrà tra vicoli, fontane e lavatoi, torri, mura merlate, chiese antiche e palazzi antichi, per raggiungere infine la casa di Santa Rosa e la casa della maga e, dai 30 metri di altezza della Torre del Duecento, la Rocca del Comune, da cui si potrà godere di un panorama a 360°sul borgo e sui dintorni. Vitorchiano è un Museo a cielo aperto
tra la Valle del Vezza ed i Monti Cimini.
Al termine della visita Visita guidata domenica 21 ore 10
Al termine della visita
“APERITIPICO MEDIEVALE”
con prodotti enogastronomici locali.
Euro 10,00 visita e aperitipico; bambini 6-12 anni € 3
(visita su prenotazione entro sabato sera)
in occasione della manifestazione pranzo e cena
nell'”Osteria Medievale” per chi vorrà fermarsi, non occorre la prenotazione
Per informazioni
- ufficio turistico Viterbo tel. 0761.325992
- infopoint Vitorchiano tel. 0761.373739
- cell. 347/8532945
infopointvitorchiano@gmail.com
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vitorchiano
mercoledì 3 settembre 2014
Trasporto Macchina di Santa Rosa 3settembre 2014, Viterbo
La sera del tre settembre Viterbo è in fermento..tutti in attesa del trasporto della Macchina di Santa Rosa in onore della santa patrona Rosa.
Dalla prima metà del '600 la tradizione si è consolidata, infatti da allora viene portata in spalla la statua della santa su un "baldacchino", in ricordo della traslazione del corpo di Rosa dalla chiesetta di Santa Maria del Poggio al monastero di San Damiano (oggi il santuario di Santa Rosa). La traslazione fu dovuta alla volontà di papa Alessandro IV nel 1258, dopo che la stessa Rosa, morta sette anni prima, aveva più volto espresso questo desiderio andandogli in sogno.
La macchina lignea, portata in spalla da alcuni uomini, nei secoli si è alzata sempre di più fino a diventare l'attuale macchina di Santa Rosa alta 28 metri e pesante 5 tonnellate, portata in spalla da 100 facchini.
Il trasporto è notturno, dalle 21 alle 23 circa, lungo un chilometro e 200 metri nel centro storico di Viterbo. Il percorso si snoda dalla Chiesa di San Sisto (Porta Romana) al Santuario di Santa Rosa, dove la macchina resta di fronte al sagrato per qualche giorno ancora dopo il Trasporto.
Lungo il percorso ci sono 5 fermate per far riposare qualche minuto i facchini e per far ammirare meglio la macchina agli spettatori presenti. Le fermate sono in Piazza Fontana Grande, Piazza del Plebiscito, Piazza delle Erbe, Chiesa del Suffragio, Piazza del Teatro.
Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa è stato riconosciuto bene immateriale dell'umanità, Patrimonio Unesco dal 4 dicembre 2013.
Lo spettacolo è imperdibile, dal punto di vista religioso per l'amore della città a Santa Rosa e la devozione dei facchini, e dal punto di vista folcloristico, per l'effetto unico e affascinante di un "campanile che cammina" nella notte.
Prendete posto dal primo pomeriggio lungo il percorso, oppure acquistate il biglietto in tribuna presso l'ufficio turistico di Viterbo, per essere testimoni di un evento che vi resterà nel cuore.
martedì 26 agosto 2014
Settembre Viterbese
In occasione della festa più importante per la città di Viterbo, la festa dedicata alla Patrona, Santa Rosa, ogni anno il Comune di Viterbo, propone un cartellone di iniziative per tutto il mese, detto Settembre Viterbese, in cui il momento clou e più atteso è ovviamente il Trasporto della Macchina di Santa Rosa la sera del 3 settembre, riconosciuto nel 2013 Patrimonio Immateriale Unesco.
In occasione di questo mese così intenso di appuntamenti alcune guide turistiche, socie di Archotuscia Onlus, in collaborazione con l'Ufficio Turistico di Viterbo, propongono una serie di appuntamenti legati all'arte, alla storia, ai sapori della Tuscia che, ovviamente, vertono attorno alla storia e alla figura di Santa Rosa.
Le visite guidate si svolgono pertanto sia nella città di Viterbo che in borghi limitrofi che in qualche modo sono stati toccati dalla figura della Santa per tutti i weekend da fine agosto al primo di ottobre.
Rimando pertanto alla locandina con gli appuntamenti relativi sperando di incontrarci per le vie di Viterbo per festeggiare la nostra giovane santa patrona.
In occasione di questo mese così intenso di appuntamenti alcune guide turistiche, socie di Archotuscia Onlus, in collaborazione con l'Ufficio Turistico di Viterbo, propongono una serie di appuntamenti legati all'arte, alla storia, ai sapori della Tuscia che, ovviamente, vertono attorno alla storia e alla figura di Santa Rosa.
Le visite guidate si svolgono pertanto sia nella città di Viterbo che in borghi limitrofi che in qualche modo sono stati toccati dalla figura della Santa per tutti i weekend da fine agosto al primo di ottobre.
Rimando pertanto alla locandina con gli appuntamenti relativi sperando di incontrarci per le vie di Viterbo per festeggiare la nostra giovane santa patrona.
il calendario delle nostre visite:
Per informazioni ulteriori e prenotazioni
(tutte a prenotazione obbligatoria) rivolgersi a: Ufficio Turistico di Viterbo
via Ascenzi, 4 - Tel 0761-325992 - infotuscia@fastwebnet.it
sabato 30 agosto ore 17.00
Figure francescane nella Tuscia: Santa Rosa da Viterbo e San Bonaventura da Bagnoregio.
Conferenza sulle figure dei due santi con Don Alfredo Cento, Docente Istituto Teologico S. Pietro e visita guidata a Civita di Bagnoregio con aperitivo c/o Al forno di Agnese.
domenica 31 agosto ore 10.00
Montefiascone: il fervore francescano della giovanissima Rosa.
Visita guidata del borgo e dei principali monumenti della cittadina, a seguire aperitivo tipico.
lunedì 1 settembre - ore 16.30
Il volto dei quartieri della città all'epoca di Santa Rosa.
Visita guidata nel centro storico di Viterbo alla scoperta di chiese, palazzi e le caratteristiche architettoniche della città nel Duecento.
martedì 2 settembre ore - 10.00
Sul percorso della processione del cuore di Santa Rosa. Emergenze storiche-artistiche e curiosità dal Santuario di Santa Rosa al Duomo.
mercoledì 3 settembre - ore 10.00
Sul percorso del Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Emergenze storiche-artistiche e curiosità dalla chiesa di San Sisto al Santuario di Santa Rosa.
venerdì 5 settembre - ore 16.30
Santa Rosa e il miracolo della brocca: acqua e ceramica.
Visita guidata tematica dedicata all'acqua delle fontane e alla preziosa ceramica, protagonisti di un importante miracolo della nostra Santa Patrona.
sabato 6 settembre - ore 10.00 e ore 16.00
Viterbo ARTE&STORIA
Visita guidata dei monumenti più significativi della città e al Santuario di Santa Rosa.
sabato 6 settembre - ore 21.00
Viterbo by Night con la Macchina di Santa Rosa illuminata davanti al Santuario ed i principali monumenti del centro storico di Viterbo.
Visita guidata nel centro storico di Viterbo ed al Santuario, con la Macchina di Santa Rosa illuminata davanti al sagrato.
domenica 7 settembre - ore 10.00 e ore 16.00
Viterbo ARTE&STORIA
Visita guidata dei monumenti più significativi della città e al Santuario di Santa Rosa.
lunedì 8 settembre - dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Santa Rosa vista dagli occhi di un bambino – laboratorio didattico.
Laboratorio didattico per bambini dai 6 ai 12 anni: racconti, proiezioni multimediali e laboratori creativi presso la Chiesa di Santa Maria della Salute.
venerdì 12 settembre - ore 16.00
Santa Rosa con gli occhi di un facchino, fervore religioso e miracoli della Santa.
sabato 13 settembre - più turni di ingresso: ore 9.00 – ore 11.00 – ore 14.00 – ore 16.00 – ore 18.00. Max 10 persone per turno
A 30 metri d'altezza: i tetti di Viterbo dalla torre del Fosso come dalla macchina di Santa Rosa. APERTURA UNICA E STRAORDINARIA DELLA TORRE IN PIAZZA DEL FOSSO.
Visita guidata al quartiere medievale di San Pellegrino, all'Antica Zecca con realizzazione pratica del conio del "Viterbino” e salita sull’antica torre medievale tra via S. Pellegrino e Piazza del Fosso, da cui godere una vista meravigliosa sull’intera città di Viterbo.
domenica 14 settembre - ore 10.00
La Viterbo francescana all'epoca di Santa Rosa.
Il percorso da Piazza della Rocca al Santuario di Santa Rosa propone un excursus sulla nascita e sullo sviluppo del movimento francescano a Viterbo nella prima metà del XIII secolo.
venerdì 19 settembre - ore 16.00
La nascita della diocesi di Viterbo unita all'antica diocesi di Tuscania.
La visita racconterà le vicende legate allo sviluppo della città di Tuscania con la visita ai monumenti più significativi del paese. A conclusione eventuale degustazione di prodotti tipici.
sabato 20 settembre - ore 10.30
La devozione dei facchini, le sette chiese e la loro prova d'Amore per la santa patrona. Aperture straordinarie:
ex chiesa della Pace, ex chiesa di S. Caterina.
Visita guidata alle sette chiese che visitano i facchini prima del Trasporto della Macchina con l’apertura straordinaria della Ex chiesa di Santa Caterina e la ex chiesa della Pace, interamente affrescate, quest’ultima luogo dove si tengono ogni anno le cosiddette “prove di portata” per la Macchina.
domenica 21 settembre - ore 10.00
Vitorchiano, la seconda tappa dell'esilio di Santa Rosa.
Visita guidata nel borgo di Vitorchiano dove vedremo anche la casa che - secondo la tradizione orale - nel dicembre del 1250, ospitò Rosa e la sua famiglia. Al termine degustazione di prodotti tipici.
sabato 27 settembre - ore 16.00
Soriano nel Cimino: prima tappa dell'esilio di Santa Rosa.
domenica 28 settembre - ore 10.00
Visita a Bolsena. Con Rosa e Cristina, la santità e devozione al femminile nella Tuscia. Le macchine a spalla e la spiritualità popolare. Degustazione di prodotti tipici a cura di Magna Tuscia.
sabato 04 ottobre - ore 16.00
Una città in fermento: romei, mercanti e viaggiatori a Viterbo nell'epoca di Santa Rosa.
domenica 05 ottobre - ore 16.00
La vita quotidiana nel Medioevo all'epoca di Santa Rosa.
Visita guidata alla città di Viterbo nel Duecento, quando la vita quotidiana, gli usi e costumi erano completamente diversi dai nostri.
venerdì 25 luglio 2014
Piramide di Bomarzo e Parco dei Mostri di Bomarzo
Lo scorso weekend una visita guidata entusiasmante nel territorio di Bomarzo alla Piramide etrusco-romana nel bosco di Bomarzo ed al famoso Parco dei Mostri realizzato nel XVI secolo da Pierfrancesco Orsini.
Visto il successo dell'iniziativa...a presto una replica!
per chi fosse interessato alla visita dei due siti
può contattarmi!
Piramide di Bomarzo
Un'escursione
affascinante in un luogo misterioso nel bosco di Bomarzo, alla
scoperta di un'imponente struttura scolpita nella pietra alta 16 metri. Chi l'ha
realizzata? Quando? Ara sacrificale? Marcatore territoriale? Luogo
utilizzato per fini astronomici o di culto? Nessuno ancora ha saputo
dare risposte certe. Certamente un luogo di mistero ed imponente nel
cuore della Tuscia.
Parco dei Mostri di Bomarzo
Un'escursione
immancabile per coloro che visitano la Tuscia: unico nel suo genere,
il Sacro Bosco realizzato nel Cinquecento dal signore di Bomarzo,
Pierfrancesco (detto Vicino) Orsini, ancora oggi propone molteplici
chiavi di lettura. Tra giganti di pietra, la casa pendente, la balena
e la tartaruga, miti e animali realizzati scolpendo enormi massi di
pietra vulcanica, il parco è ancora oggi un luogo di meraviglia per
tutti i visitatori, grandi e piccini.
giovedì 10 luglio 2014
Palazzo Farnese a Caprarola, visita guidata
Un tour straordinario alla scoperta di uno dei gioielli d’arte della Tuscia: Palazzo Farnese a Caprarola. La sua forma a pentagono, il cortile centrale circolare, la Scala Regia, lo rendono un esempio di architettura unica nel suo genere, meravigliosamente affrescata dai maggiori artisti manieristi del Cinquecento. Il palazzo è impreziosito da giardini all’italiana, giochi d’acqua e bellissime fontane monumentali.
Obbligo di prenotazione entro le ore 13 di sabato 12 luglio
Costo della visita: € 6,00+biglietto di ingresso al Palazzo (€5)
Per prenotazioni:
Ufficio Turistico Comunale - Gestione PromoTuscia
Via Ascenzi, 4 Viterbo
Tel. 0761 325992
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itinerari turistici Viterbo
mercoledì 9 luglio 2014
Necropoli rupestre di Castel d'Asso
La necropoli rupestre etrusca di Castel d'Asso, scoperta nel 1817 dall'archeologo viterbese Francesco Orioli, fu la prima del genere ad essere scoperta in Etruria. E' visitabile e si trova ad una manciata di chilometri da Viterbo,vicino all'area termale della città.
Cosa significa necropoli rupestre? un'area cimiteriale (necropoli=città dei morti) che ritroviamo nell'entroterra delle grandi città costiere dell'Etruria Meridionale (Cerveteri, Tarquinia, Vulci), in cui la caratteristica è quella di avere tombe con facciata monumentale scolpita nel tufo, per un'altezza di vari metri. Tipiche sono le tombe a dado, tipologia costruttiva frequente nella Tuscia, con elemento superiore a forma di parallelepipedo (dado) e finta porta ivi scolpita, scala laterale per accedere alla sommità del dado dove i sacerdoti svolgevano riti e sacrifi per il defunto, vano al di sotto del dado dove si svolgevano libagioni funebri, camere scavate sotto il monumento, accessibili attraverso un lungo corridoio (dromos) scavato nella roccia.
Questo tipo di monumenti funerari trova riscontro solo in Asia Minore, per cui nell'Italia antica è un fatto unico.
Esistono due differenti periodi di sviluppo per questa tipologia di necropoli: di età arcaica (VI sec. a.C.) e di età ellenistica (IV-II sec. a.C.). Per l'età arcaica troviamo tombe rupestri soprattutto nell'area del fiume Mignone e Biedano, nelle località di San Giuliano presso Barbarano Romano, Blera, San Giovenale, Tuscania. Per l'età ellenistica il fenomeno si concentra verso Norchia e Castel d'Asso e verso il bacino del Fiora a Sovana.
La necropoli di Castel d'Asso si è sviluppata tra il IV e il II sec. a.C. e presenta 69 tombe su più livelli, dove compare sopratutto la tipologia delle tombe a dado, in particolare semidado e finto dado. In loco possiamo visitare l'interno di alcune camere sepolcrali dove sono conservate banchine di deposizioni, fosse posizionate a spina di pesce e, addirittura, ancora sono presenti dei sarcofagi.
L'area oggi viene periodicamente pulita (taglio erba, controlli generici) dall'Associazione Archeotuscia Onlus con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale.
Per tutto il mese di luglio 2014 visite guidate alla necropoli, in collaborazione
Ufficio Turistico di Viterbo e Archeotuscia Onlus
giovedì - venerdì - sabato SU PRENOTAZIONE matt ore 10.00 e pom ore 17.00
tel. 0761325992 (Ufficio turistico) - e.mail: infotuscia@fastwebnet.it
cell. guide turistiche abilitate:
347.8532945 (Chiara), - 3289068207 (Simona)- 3496482302 (Valentina)
martedì 8 luglio 2014
Sagra del Baccalà e visite guidate a Bomarzo
In occasione della Sagra del Baccalà di Bomarzo previsto anche un programma di visite guidate promosse da Tuscia Eventi
sabato 19 luglio alla
Piramide di Bomarzo
un'escursione affascinante in un luogo
misterioso nel bosco di Bomarzo, alla scoperta di un'imponente
struttura scolpita nella pietra, ricavata da un enorme masso di
"peperino” alto circa 15 mt, realizzato su tre livelli
raggiungibili salendo circa 50 gradini. Nella salita, scalini,
nicchie e canaletti di scolo collegati a piccole vasche di raccolta.
Chi l'ha realizzata? Quando? Nessuno
ancora ha saputo dare risposte certe. Ara sacrificale? Marcatore
territoriale? Luogo utilizzato per fini astronomici o di culto?
Certamente un luogo di mistero ed imponente nel cuore della Tuscia.
La visita è vivamente consigliata a
tutti gli appassionati di storia antica, di misteri, di
escursionismo.
Consigliamo abbigliamento e scarpe
comode, bottiglietta d'acqua e cappellino.
Partiranno due gruppi
Visita guidata ore 9.30 – 11.30 circa
Visita guidata ore 17.30-19.30 circa
€ 6 a persona
Prenotazioni entro venerdì 18 al tel.
347.8532945 chiarazirino@gmail.com
domenica 20 luglio al
Parco dei Mostri di Bomarzo
Un'escursione immancabile per coloro
che visitano la Tuscia: unico nel suo genere, il Sacro Bosco che fece
realizzare nel Cinquecento il signore di Bomarzo, Pierfrancesco
(detto Vicino) Orsini ancora oggi propone molteplici chiavi di
lettura. Tra giganti di pietra, la casa pendente, la balena e la
tartaruga, miti e animali realizzati scolpendo enormi massi di pietra
vulcanica, il parco è ancora oggi un luogo di meraviglia per tutti i
visitatori, grandi e piccini.
Visita guidata ore 10.30-12.30
Visita gudata ore 15.30-17.30
€ 6 a prenotazioni più biglietto di
ingresso al Parco
Prenotazioni entro sabato 19 al tel.
347.8532945 chiarazirino@gmail.com
La domenica è possibile fermarsi a
pranzo presso la sagra del Baccalà ma solo con PRENOTAZIONE da fare
al momento della prenotazione della visita.
lunedì 7 luglio 2014
Degustando Viterbo dal 7 al 15 luglio
Degustando Viterbo
Archeotuscia, Ufficio Turistico di Viterbo e tre guide turistiche propongono una serata all'insegna del buon mangiare, dell'arte e della storia nel centro storico di Viterbo...
7 luglio: "Viterbo: papi, principi e cardinali" guida Valentina Berneschi
10 luglio: "Viterbo: a spasso con i Farnese" guida Chiara Zirino
15 luglio: "Viterbo: pagano o cristiana?" guida Simona Sterpa
€ 15 comprensivo di AperiTuscia con prodotti tipici in taverna medievale e visita guidata
dalle ore 20.00 alle 23.00 circa
per informazioni e prenotazioni:
Manila Olimpieri
Ufficio Turistico Comunale
Via Ascenzi, 4 - 01100 Viterbo
Tel. 0761 325992
venerdì 27 giugno 2014
Caffeina 2014, visite guidate a Viterbo
In occasione della manifestazione Caffeina, di forte richiamo per Viterbo, l'Ufficio Turistico di Viterbo propone, all'interno del Programma Caffeina 2014, visite guidate a tema nella città, dal 28 giugno al 6 luglio.
DOMENICA 28 GIUGNO ORE 17.00
"Lungo il percorso del trasporto della macchina di Santa Rosa"
GIOVEDI' 3 LUGLIO ORE 17.30
"Santi e Peccatori"
Santità e Peccato nel Medioevo e nel Rinascimento...personaggi noti e meno noti, curiosità e fatti di cronaca, santi sante opere di bene..peccatori, peccati e delitti nei Palazzi, tra le strade e nelle piazze antiche della città di Viterbo..in un'epoca in cui religioso e civile si "compenetravano ed integravano"
VENERDI' 4 LUGLIO ORE 10.30
"Castel d'Asso, la prima necropoli rupestre scoperta in Etruria"
Visita di Castel d'Asso, la prima Necropoli rupestre scoperta in Etruria. Un percorso affascinante nel mondo degli Etruschi, attraverso questa necropoli rupestre ricca e suggestiva.. a due passi dal centro di Viterbo..! accompagnati dalla guida Chiara Zirino.
L'area archeologica di Castel d'Asso viene gestita e resa fruibile grazie agli interventi di manutenzione e pulizia dell'associazione Archeotuscia Onlus.
Consigliamo la prenotazione
Qui alcuni appuntamenti con la guida Chiara Zirino
"Lungo il percorso del trasporto della macchina di Santa Rosa"
Ogni anno, la sera del 3 settembre, lungo un percorso di 1km e 200 metri nel centro storico di Viterbo, migliaia di persone si affollano trepidanti per il TRASPORTO DELLA MACCHINA DI SANTA ROSA. Emergenze artistiche, eventi storici, curiosità sul trasporto della Macchina di Santa Rosa, Patrimonio Immateriale Unesco. Dalla Chiesa di San Sisto al Santuario di Santa Rosa.La visita guidata si fregia del Patrocinio concesso dal Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa. Intervengono il Presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini e il facchino Massimiliano Della Porta.
MARTEDI' 1 LUGLIO ORE 17.00
"La via Francigena "intra moenia"
Alla scoperta del tratto della Via Francigena "intra moenia".
"La via Francigena "intra moenia"
Alla scoperta del tratto della Via Francigena "intra moenia".
La famosa via Francigena, una delle tre più importanti strade di pellegrinaggio dell'antichità, attraversava anche la città di Viterbo. Arte, storia, fatti e personaggi lungo il tratto della Via Francigena all'interno delle mura cittadine.
MERCOLEDI' 2 LUGLIO ORE 10.30
"Viterbo classica" L'Ufficio Turistico di Viterbo vi propone un tour classico della Città dei Papi: Palazzo dei Priori, Piazza del Gesù, la Chiesa di Santa Maria Nuova, Piazza San Lorenzo con il Duomo e il Palazzo dei Papi, il quartiere medievale di San Pellegrino.
"Viterbo classica" L'Ufficio Turistico di Viterbo vi propone un tour classico della Città dei Papi: Palazzo dei Priori, Piazza del Gesù, la Chiesa di Santa Maria Nuova, Piazza San Lorenzo con il Duomo e il Palazzo dei Papi, il quartiere medievale di San Pellegrino.
GIOVEDI' 3 LUGLIO ORE 17.30
"Santi e Peccatori"
Santità e Peccato nel Medioevo e nel Rinascimento...personaggi noti e meno noti, curiosità e fatti di cronaca, santi sante opere di bene..peccatori, peccati e delitti nei Palazzi, tra le strade e nelle piazze antiche della città di Viterbo..in un'epoca in cui religioso e civile si "compenetravano ed integravano"
VENERDI' 4 LUGLIO ORE 10.30
"Castel d'Asso, la prima necropoli rupestre scoperta in Etruria"
Visita di Castel d'Asso, la prima Necropoli rupestre scoperta in Etruria. Un percorso affascinante nel mondo degli Etruschi, attraverso questa necropoli rupestre ricca e suggestiva.. a due passi dal centro di Viterbo..! accompagnati dalla guida Chiara Zirino.
L'area archeologica di Castel d'Asso viene gestita e resa fruibile grazie agli interventi di manutenzione e pulizia dell'associazione Archeotuscia Onlus.
"Palazzo Farnese a Caprarola e la Magnificenza della Famiglia Farnese" una delle
famiglie tra le più importanti della Tuscia, che, all'apice della sua gloria, con un membro divenuto pontefice, Papa
Paolo III, nel Cinquecento ha segnato il territorio viterbese con
Palazzi, borghi, ville, strade che ancora oggi possiamo ammirare. Tra questi il più magnificente senza dubbio il Palazzo a Caprarola.
SABATO 5 LUGLIO ORE 16.00
Vitorchiano: A spasso tra scorci pittoreschi, mura merlate, vicoli e fontane di una Vitorchiano inaspettata"
Un borgo tra i più belli d'Italia, bandiera arancione, ricco di storia ed emergenze architettoniche. Perfettamente conservato nel suo aspetto medioevale e rinascimentale.
DOMENICA 6 LUGLIO ORE 10.00
"Viterbo classica"
L'Ufficio Turistico di Viterbo vi propone un tour classico della Città dei Papi: Palazzo dei Priori, Piazza del Gesù, la Chiesa di Santa Maria Nuova, Piazza San Lorenzo con il Duomo e il Palazzo dei Papi, il quartiere medievale di San Pellegrino.
"Viterbo classica"
L'Ufficio Turistico di Viterbo vi propone un tour classico della Città dei Papi: Palazzo dei Priori, Piazza del Gesù, la Chiesa di Santa Maria Nuova, Piazza San Lorenzo con il Duomo e il Palazzo dei Papi, il quartiere medievale di San Pellegrino.
Consigliamo la prenotazione
Per info e prenotazioni: Tel. 0761 325992; E-mail infotuscia@fastwebnet.it
(Ref. Manila Olimpieri).
Costo di tutte le visite € 6,00 (Viterbo classica € 5)
sabato 31 maggio 2014
Vitorchiano con Peperino in Fiore
Il Peperino, la pietra tufacea che caratterizza molti borghi ai piedi dei Monti Cimini, è grigia, puntinata di nero, da cui il nome, sembra infatti spolverata di pepe, che in latino si dice piper...
Una pietra antica e nuova, una pietra che nella Tuscia è custode di storia, di saperi, di echi e suggestioni lontane nel tempo e vicine nello spazio.
Gli arredi delle chiese, gli
architravi segnati da stemmi familiari e corporativi, i lavatoi e le fontane, i
cornicioni e le facciate, gli archi delle case a ponte nei vicoli e i campanili,
le torri e le mura merlate, i profferli, le soglie d'ingresso delle antiche case, nei borghi della Tuscia il grigio peperino, morbido, forte, resistente,
avvolgente...è il protagonista.
Il Borgo di Vitorchiano, arroccato su un ripiano tufaceo di peperino, omaggia la pietra locale con la festa "Peperino in Fiore", dove il colore grigio, sfondo importante,
impreziosisce il colore dei fiori in mostra, insieme valorizzando la reciproca natura.
In programma
incontri, visite guidate, punti ristoro, stand gastronomici, animazione.
Vi aspetto per le visite guidate gratuite - offerte dalla Pro Loco di Vitorchiano-
con un numero minimo di partecipanti di 15 persone. Con meno di 15 persone la visita €5 a persona.
Orario delle visite guidate:
Sabato 31 maggio ore 11 e 18, domenica ore 18, lunedì ore 10.30 e 18.
Partenza da Piazza Roma presso Infopoint - sotto la torre dell'orologio.
Sabato 31 maggio ore 11 e 18, domenica ore 18, lunedì ore 10.30 e 18.
Partenza da Piazza Roma presso Infopoint - sotto la torre dell'orologio.
mercoledì 28 maggio 2014
Santuario della Madonna della Quercia a Viterbo
A circa due km da Viterbo sorge il
Santuario della Madonna della Quercia, dal 1986 patrona della Diocesi
di Viterbo.
Il Santuario è stato, per oltre due
secoli, il maggior santuario mariano dello Stato Pontificio tanto che, da qui,
sono passati 19 pontefici in visita. Al suo interno custodisce
pregevoli opere d'arte e il piccolo Museo degli ex-voto, doni alla
Madonna per grazie ricevute.
Il Santuario venne costruito a partire dalla seconda metà
del Quattrocento e l'altare consacrato nel 1577 dal cardinale
Francesco Giovanni Gambara.
Sorge sul luogo dove fino a pochi anni
prima c'era una vigna. Il terreno, di proprietà di tale Battista
Juzzante, era protetto dall'immagine, dipinta su una tegola, di una Madonna con il Bambino, commissionata dallo stesso Juzzante nel 1417 ad
un pittore locale, Mastro Monetto, e posta tra i rami di una Quercia, in
prossimità dell'ingresso al terreno. I passanti si fermavano spesso
in preghiera davanti a quell'immagine, tanto che, un pio eremita
originario di Siena che viveva sui Monti Cimini, iniziò a parlare di
un tesoro prezioso tra Viterbo e Bagnaia.. indicando come tesoro la stessa
immagine della Madonna sulla Quercia. Alcuni tentarono anche di
rubare la tegola, ma questa puntualmente e misteriosamente tornò al
suo posto. Coloro che pregavano la Madonnina, spesso poi parlavano di grazie
ricevute, fino a che, nel 1467, avvennero due fatti importanti: del
primo ne beneficiò una singola persona dell'altro l'intera comunità. Un cavaliere
disarmato e inseguito dai briganti, trovò rifugio sotto la tegola e,
chiedendo di essere reso invisibile agli occhi dei malintenzionati,
fu accontentato e per questo ebbe salva la vita. Il secondo episodio
riguardò l'intera città di Viterbo. Era l'estate del 1467 e il
morbo della peste si stava diffondendo..la comunità decise un
pellegrinaggio alla Madonnina, promise la costruzione di una chiesa
impegnandosi in un “patto d'amore” con la Vergine.. di colpo la
peste cessò e gli ammalati guarirono; questo fatto accadde proprio nella
stagione più calda, in cui il contagio si sarebbe potuto diffondere
ancora di più. La notizia si diffuse, la devozione crebbe, i
pellegrini arrivarono a decine di migliaia ai piedi della quercia e
della tavola con il dipinto della Madonna e del Bambino.
A questo punto bisognava mantenere la
promessa, così che venne costruita all'inizio una cappella che,
insufficiente a contenere i devoti, venne sostituita dal Santuario
che ancora oggi possiamo ammirare, realizzato su progetto di Giuliano
da Sangallo il Giovane, affiancato dal Convento per i Padri
Domenicani e da due chiostri interni. Nel 1538 venne messo in opera
il soffitto ricoperto da foglie in oro, donato da papa Paolo III
Farnese, era il primo oro arrivato dall'America, già donato al papa
da Carlo V.
L'opera di maggior pregio all'interno
della chiesa è il grande tabernacolo o tempietto di marmo bianco di
carrara, situato nel presbiterio, opera di Andrea Bregno del 1490; al
suo interno è custodita la quercia e la tegola con l'immagine della
Madonna col Bambino, pittura semplice e di straordinaria bellezza.
L'immagine è stata incoronata con una corona d'oro impreziosita da
zaffiri, smeraldi e rubini, dal Santo Padre Giovanni Paolo II il 27
maggio 1984 in occasione della sua visita alla Diocesi di Viterbo.
venerdì 18 aprile 2014
Vacanze di Pasqua nella Tuscia
A partire da stasera, venerdì santo, una serie di Rievocazioni storiche in costume della Passione e processione del Cristo morto: appuntamenti di fortissimo interesse religioso, storico, culturale e folcloristico che interesseranno molti centri della Provincia di Viterbo.
Nei prossimi giorni diversi appuntamenti sul territorio da non perdere, tra visite guidate, folclore e curiosità. A Pasqua nella Tuscia non si può perdere il tradizionale dolce di Pasqua, la PIZZA DI PASQUA. Una vera prelibatezza dolce che si mangia la mattina di Pasqua con la cioccolata, il salame, le uova sode, la cioccolata calda...insomma una vera colazione di Pasqua senza la sua Pizza... a Viterbo non è una vera colazione di Pasqua! Ovviamente si può anche mangiare come dolce dopo pranzo, dopo cena, a merenda..è sempre buona!
Con la guida.. vi aspetto con la visita guidata al borgo di Vitorchiano, sabato 12 aprile 2014, ore 15.00, in piazza Umberto I a Vitorchiano per la visita guidata al Borgo promossa dalla Proloco (€ 5 a persona) e per farvi i miei più sinceri auguri di Pasqua. La visita non ha bisogno di prenotazione.
Per chi non potrà raggiungere Vitorchiano auguri sinceri per una Santa Pasqua serena e gioiosa!
Nei prossimi giorni diversi appuntamenti sul territorio da non perdere, tra visite guidate, folclore e curiosità. A Pasqua nella Tuscia non si può perdere il tradizionale dolce di Pasqua, la PIZZA DI PASQUA. Una vera prelibatezza dolce che si mangia la mattina di Pasqua con la cioccolata, il salame, le uova sode, la cioccolata calda...insomma una vera colazione di Pasqua senza la sua Pizza... a Viterbo non è una vera colazione di Pasqua! Ovviamente si può anche mangiare come dolce dopo pranzo, dopo cena, a merenda..è sempre buona!
Con la guida.. vi aspetto con la visita guidata al borgo di Vitorchiano, sabato 12 aprile 2014, ore 15.00, in piazza Umberto I a Vitorchiano per la visita guidata al Borgo promossa dalla Proloco (€ 5 a persona) e per farvi i miei più sinceri auguri di Pasqua. La visita non ha bisogno di prenotazione.
Per chi non potrà raggiungere Vitorchiano auguri sinceri per una Santa Pasqua serena e gioiosa!
venerdì 11 aprile 2014
Peonie in fiore, Centro Botanico Moutan a Vitorchiano
In previsione della visita guidata di domenica 13 aprile ho svolto un sopralluogo al Centro Botanico Moutan dedicato alle Peonie, a Vitorchiano.
Una collezione unica, la più grande in Europa di Peonie: 220.000 piante, 600 varietà, 15 ettari di cui metà a vivaio e l'altra metà visitabile. Solo due mesi di apertura, il tempo della fioritura...aprile e maggio. Ora siamo nel momento clou della fioritura delle peonie 2014.
Non potendovi trasmettere virtualmente il profumo di cui mi sono deliziata durante la mia visita, voglio condividere con voi almeno una parte della grande bellezza della preziosa fioritura, nelle sue molteplici sfumature; buona visione!!!
Per chi può, non perdete l'appuntamento domenica 13 aprile!
Una collezione unica, la più grande in Europa di Peonie: 220.000 piante, 600 varietà, 15 ettari di cui metà a vivaio e l'altra metà visitabile. Solo due mesi di apertura, il tempo della fioritura...aprile e maggio. Ora siamo nel momento clou della fioritura delle peonie 2014.
Non potendovi trasmettere virtualmente il profumo di cui mi sono deliziata durante la mia visita, voglio condividere con voi almeno una parte della grande bellezza della preziosa fioritura, nelle sue molteplici sfumature; buona visione!!!
Per chi può, non perdete l'appuntamento domenica 13 aprile!
sabato 29 marzo 2014
Incontri di Primavera con la guida
Primavera sbocciata ufficialmente e così gli appuntamenti con la guida...in giro per la Tuscia. Infatti oltre a visite guidate con gruppi su prenotazione, vi proporrò alcune visite ad hoc..per tutti i gusti!!!
Si parte domenica 13 aprile con la visita guidata al Centro Moutan di Vitorchiano - Peonie in Fiore e a seguire la visita guidata al pittoresco borgo di Vitorchiano. Inclusa nel prezzo una merenda tipica con prodotti locali... vi aspetto numerosi!!!
La visita è una collaborazione tra Ufficio Turistico di Viterbo e Pro Loco di Vitorchiano.
Per ogni informazione e prenotazione contattare l'Ufficio Turistico di Viterbo.
tel. 0761-325992 e 346.8187972. L'ufficio si trova in Via Ascenzi 4 a Viterbo.
Si parte domenica 13 aprile con la visita guidata al Centro Moutan di Vitorchiano - Peonie in Fiore e a seguire la visita guidata al pittoresco borgo di Vitorchiano. Inclusa nel prezzo una merenda tipica con prodotti locali... vi aspetto numerosi!!!
La visita è una collaborazione tra Ufficio Turistico di Viterbo e Pro Loco di Vitorchiano.
Per ogni informazione e prenotazione contattare l'Ufficio Turistico di Viterbo.
tel. 0761-325992 e 346.8187972. L'ufficio si trova in Via Ascenzi 4 a Viterbo.
mercoledì 12 marzo 2014
Civita di Bagnoregio
Uno dei borghi più belli d'Italia, unico nel suo genere, affascinante: Civita di Bagnoregio, conosciuto come la "città che muore", è una delle tappe turistiche più classiche dell'Alto Lazio.
Civita di Bagnoregio si trova incuneata tra il Lago di Bolsena e il lembo orientale della Provincia di Viterbo, in prossimità dei confini con l'Umbria.
Nel Pleistocene inferiore, circa 100.000 anni fa, in questo spazio si trovava il mare...ed oggi le terre sono argillose e sabbiose, ma anche vulcaniche, per la vicinanza degli apparati vulcanici dei Monti Volsini e dei Monti Cimini.
L'antico abitato, fino al XVIII secolo, si presentava costituito da tre importanti quartiere: Rota (l'attuale Bagnoregio), Mercatello e Civita.
Civita era il quartiere più importante, la prima area insediata fin dal tempo degli Etruschi, arroccata su un colle, in parte tufaceo, con la rupe a difesa naturale contro i nemici e, sotto la rupe, i fiumi Rio Chiaro e Rio Freddo per l'approvvigionamento idrico.
Ma la rupe di Civita era ed è instabile: le case sono costruite su uno zoccolo tufaceo di 70-80 metri, sotto il quale l'altura è costituita da argille e sabbie che si stanno letteralmente sgretolando. Le piogge colmano d'acqua il terreno che scivola a valle, dove anche l'opera erosiva dei fiumi contribuisce a far cedere le fragile e argillose sponde dei letti fluviali. Lo scivolamento delle argille provoca un vuoto strutturale sotto lo zoccolo tufaceo, così che questo si spezza e frana, portando via con sé gli edifici sopra costruiti.
Anche il disboscamento, ad opera dell'uomo, per lo sfruttamento intensivo del territorio nel corso dei secoli, ha fatto si che il suolo non trovasse e non trovi più appigli di alcun tipo; il vento ha continuato imperterrito a plasmare le argille (crete) così da determinare un paesaggio fuori dal comune, "lunare", tutto attorno alla rupe: la cosiddetta "Valle dei Calanchi".
I terremoti hanno contribuito ad isolare Civita dagli altri due quartieri: Mercatello è scomparso, inghiottito dalla terra che è franata e si è spaccata; Rota è diventata l'attuale Bagnoregio, dove dal Rinascimento si è concentrata la popolazione, si sono sviluppati i servizi e oggi conta 5000 abitanti.
Civita è là, immacolata, splendida, nostalgica, da secoli, "rosicchiata" dal passare del tempo nei suoi lembi che man mano franano, abbarbicata su un pianoro di tre ettari, per raggiungere il quale c'è solo un ponte pedonale di 300 metri. Ufficialmente ci sono 5-6 abitanti residenti, qualche vip ha comprato qui la sua seconda casa..perché fa chic abitare su a Civita, dove il tempo si è fermato.. Un turista oggi vi può trovare negozietti di souvenir, ristoranti con prodotti tipici..ma soprattutto un senso di pace, di antico, silenzio..anche se una pacifica colonia di mici abita, animandoli, i vicoli del borgo..
Cosa vedere a Civita: il borgo è un museo a cielo aperto, con strade strette, profferli e case medievali, palazzi rinascimentali, giardini terrazzati e giardini in vaso, edere rampicanti, mici a prendere il sole sulla pietra tufacea. Nella piazza principale, l'antico foro, si può visitare il Museo geologico e delle frane in Palazzo Alemanni e l'antica cattedrale di San Donato (Bagnoregio è stata diocesi dal VI secolo fino al 1986), al cui interno si trova un bellissimo crocifisso ligneo di scuola donatelliana.
In via San Bonaventura si può ammirare il panorama della vallata sottostante, dal luogo dove si trovava la casa natia (oggi franata) di San Bonaventura da Bagnoregio, padre della Chiesa, vescovo, cardinale, Ministro Generale dell'Ordine Francescano dal 1257 al 1274, uno dei più importanti biografi di san Francesco d'Assisi; canonizzato nel 1482 e proclamato Dottore della Chiesa.
Per una visita guidata a Civita di Bagnoregio o escursioni nella Valle dei Calanchi
contattami
Civita di Bagnoregio si trova incuneata tra il Lago di Bolsena e il lembo orientale della Provincia di Viterbo, in prossimità dei confini con l'Umbria.
Nel Pleistocene inferiore, circa 100.000 anni fa, in questo spazio si trovava il mare...ed oggi le terre sono argillose e sabbiose, ma anche vulcaniche, per la vicinanza degli apparati vulcanici dei Monti Volsini e dei Monti Cimini.
L'antico abitato, fino al XVIII secolo, si presentava costituito da tre importanti quartiere: Rota (l'attuale Bagnoregio), Mercatello e Civita.
Civita era il quartiere più importante, la prima area insediata fin dal tempo degli Etruschi, arroccata su un colle, in parte tufaceo, con la rupe a difesa naturale contro i nemici e, sotto la rupe, i fiumi Rio Chiaro e Rio Freddo per l'approvvigionamento idrico.
Anche il disboscamento, ad opera dell'uomo, per lo sfruttamento intensivo del territorio nel corso dei secoli, ha fatto si che il suolo non trovasse e non trovi più appigli di alcun tipo; il vento ha continuato imperterrito a plasmare le argille (crete) così da determinare un paesaggio fuori dal comune, "lunare", tutto attorno alla rupe: la cosiddetta "Valle dei Calanchi".
I terremoti hanno contribuito ad isolare Civita dagli altri due quartieri: Mercatello è scomparso, inghiottito dalla terra che è franata e si è spaccata; Rota è diventata l'attuale Bagnoregio, dove dal Rinascimento si è concentrata la popolazione, si sono sviluppati i servizi e oggi conta 5000 abitanti.
Civita è là, immacolata, splendida, nostalgica, da secoli, "rosicchiata" dal passare del tempo nei suoi lembi che man mano franano, abbarbicata su un pianoro di tre ettari, per raggiungere il quale c'è solo un ponte pedonale di 300 metri. Ufficialmente ci sono 5-6 abitanti residenti, qualche vip ha comprato qui la sua seconda casa..perché fa chic abitare su a Civita, dove il tempo si è fermato.. Un turista oggi vi può trovare negozietti di souvenir, ristoranti con prodotti tipici..ma soprattutto un senso di pace, di antico, silenzio..anche se una pacifica colonia di mici abita, animandoli, i vicoli del borgo..
In via San Bonaventura si può ammirare il panorama della vallata sottostante, dal luogo dove si trovava la casa natia (oggi franata) di San Bonaventura da Bagnoregio, padre della Chiesa, vescovo, cardinale, Ministro Generale dell'Ordine Francescano dal 1257 al 1274, uno dei più importanti biografi di san Francesco d'Assisi; canonizzato nel 1482 e proclamato Dottore della Chiesa.
Per una visita guidata a Civita di Bagnoregio o escursioni nella Valle dei Calanchi
contattami
venerdì 7 marzo 2014
Ammappa la Tuscia e Ammappa l'Italia
Da un progetto di Marco Loperfido, da cui nasce il sito Ammappa l'Italia, si sta svolgendo la più lunga escursione della Tuscia su sentieri di campagna mai registrata negli ultimi tempi.
La provincia di Viterbo è bella scoprirla anche a piedi, per gustare appieno valli, colline, pianure, boschi, faggete, laghi, forre e borghi arroccati. Molti conoscono la bellezza del camminare, molti conoscono la via Francigena come vie d'eccellenza per attraversare a piedi la Tuscia. Ma con il progetto "Il giro della Tuscia in 80 giorni" Marco cerca di dare più ampio respiro alla scoperta, al gusto, alla bellezza naturalistica, paesaggistica, culturale e storica dei nostri borghi e della nostra Terra.
I percorsi che ora sta svolgendo, sono quotidianamente ammappati e riportati online, correlati da foto e notizie tecniche per chi volesse ripercorrerli sia virtualmente che fisicamente.
Tanto spirito d'avventura, la giusta dose di pazienza, volontà di camminare e, armati di macchinetta fotografica, buon cammino a tutti!.....
La provincia di Viterbo è bella scoprirla anche a piedi, per gustare appieno valli, colline, pianure, boschi, faggete, laghi, forre e borghi arroccati. Molti conoscono la bellezza del camminare, molti conoscono la via Francigena come vie d'eccellenza per attraversare a piedi la Tuscia. Ma con il progetto "Il giro della Tuscia in 80 giorni" Marco cerca di dare più ampio respiro alla scoperta, al gusto, alla bellezza naturalistica, paesaggistica, culturale e storica dei nostri borghi e della nostra Terra.
I percorsi che ora sta svolgendo, sono quotidianamente ammappati e riportati online, correlati da foto e notizie tecniche per chi volesse ripercorrerli sia virtualmente che fisicamente.
Tanto spirito d'avventura, la giusta dose di pazienza, volontà di camminare e, armati di macchinetta fotografica, buon cammino a tutti!.....
foto di Marco Loperfido
giovedì 27 febbraio 2014
Santa Rosa da Viterbo
La patrona della città di Viterbo, compatrona con San Lorenzo, è Santa Rosa.
Nacque nel 1233 e morì a soli 18 anni nel 1251, il 6 marzo.
Rosa chiese più volte di essere accolta nel Monastero di San Damiano, costruito nel 1235, a pochi passi dalla sua casa, dove vivevano in clausura suore che seguivano la regola di Francesco e Chiara. Rosa non venne accolta, forse per la sua salute cagionevole, forse perché di famiglia poverissima, o per paura di ripercussioni, in un momento storico delicato per la città, in cui i conflitti tra guelfi e ghibellini indussero il podestà ad esiliare per qualche tempo Rosa e la sua famiglia perché la stessa predicava pace e dialogo. (L'esilio: Rosa con i suoi genitori, attraversando i Cimini innevati, arrivarono a Soriano nel Cimino e, dopo qualche giorno, sulla strada del ritorno per Viterbo, raggiunsero e si fermarono del tempo a Vitorchiano).
Rosa visse comunque una vita di preghiera e penitenza, fino ad indossare il saio francescano e prendere i voti da Terziaria francescana, denudandosi, tagliando i capelli, facendo voto di castità.
Durante la sua fanciullezza e giovinezza visse momenti di altissimo misticismo: ebbe in visione la Madonna e Gesù Crocifisso. In seguito a quest'ultima visione si flagellò, si tirò i capelli, iniziò a predicare per le strade cittadine con il crocifisso in mano. Almeno 12 sono i miracoli attestati durante la sua vita terrena e dopo la sua morte -dal XVII al XIX secolo- ne sono stati contanti e riconosciuti almeno 1171. Tra i più famosi quelli della resurrezione della zia morta da un giorno; la trasformazione del pane in rose, scoperta dal padre che portava cibo ai poveri privandone la pur misera mensa familiare; l'aver sanato la brocca dell'amica rottasi presso la fontana; aver ridato la vista alla fanciulla nata cieca Delicata e la conversione dell'eretica di Vitorchiano.
La sua cagionevole salute la portò alla morte a soli 18 anni. Venne deposta nella nuda terra nella sua parrocchia, Santa Maria del Poggio (oggi conosciuta come chiesa della Crocetta). Ma da subito molteplici furono i pellegrinaggi sulla sua tomba e i miracoli con cui rispose la santa. Papa Innocenzo IV decise, a 18 mesi dalla morte, di darle più degna sepoltura. La fece riesumare e il suo corpo apparve incorrotto e ancora fresca a profumata la ghirlanda di rose con cui era stata sepolta. Dopo qualche anno si stabilì a Viterbo la curia pontificia con papa Alessandro IV. Rosa andò per ben tre volte in sogno al papa, chiedendo di essere finalmente portata nel "suo monastero". Alessandro IV fece traslare il corpo di Rosa da Santa Maria del Poggio al Monastero di San Damiano che da allora fu conosciuto come chiesa e quindi Santuario di Santa Rosa. Rosa aveva predetto anche questo..che un giorno sarebbe comunque entrata nel Monastero e le suore l'avrebbero avuta ben cara. E' così che da allora le suore clarisse si occupano di Rosa. Il suo corpo è rimasto incorrotto; annerito solo da un incendio nel 1357, in cui miracolosamente si è preservato. Il saio di seta che la ricopre viene di tanto in tanto sostituito dalle suore e del vecchio queste ne fanno reliquie da mandare a chi ne fa richiesta, in tutto il mondo, visto la diffusione del culto di Santa Rosa.
In base a ricognizioni mediche-scientifiche si è potuto constatare che anche la vita stessa di Rosa è stato un miracolo: mancava di sterno e questo in natura significa morte entro i tre anni di vita. Inoltre il suo cuore aveva una grave anomalia.
Ogni 2 settembre viene portato in processione per le vie cittadine il cuore di santa Rosa, seguito da un corteo storico di circa 300 personaggi. La sera del 3 settembre viene portata in spalla dai facchini di Santa Rosa, la Macchina di Santa Rosa, una sorta di campanile che "cammina"..uno spettacolo unico al mondo, proclamato patrimonio Immateriale Unesco!...
Il corpo di Santa Rosa è visibile nel Santuario di Santa Rosa a Viterbo, chiuso in un'urna di bronzo dorato che l'accoglie dal 1699. Ai piedi una bella statua di Francesco Messina che volle realizzarla in onore di Santa Rosa con lo stesso marmo di Carrara usato da Michelangelo per la tomba di Giulio II.
Nacque nel 1233 e morì a soli 18 anni nel 1251, il 6 marzo.
Rosa chiese più volte di essere accolta nel Monastero di San Damiano, costruito nel 1235, a pochi passi dalla sua casa, dove vivevano in clausura suore che seguivano la regola di Francesco e Chiara. Rosa non venne accolta, forse per la sua salute cagionevole, forse perché di famiglia poverissima, o per paura di ripercussioni, in un momento storico delicato per la città, in cui i conflitti tra guelfi e ghibellini indussero il podestà ad esiliare per qualche tempo Rosa e la sua famiglia perché la stessa predicava pace e dialogo. (L'esilio: Rosa con i suoi genitori, attraversando i Cimini innevati, arrivarono a Soriano nel Cimino e, dopo qualche giorno, sulla strada del ritorno per Viterbo, raggiunsero e si fermarono del tempo a Vitorchiano).
Rosa visse comunque una vita di preghiera e penitenza, fino ad indossare il saio francescano e prendere i voti da Terziaria francescana, denudandosi, tagliando i capelli, facendo voto di castità.
Durante la sua fanciullezza e giovinezza visse momenti di altissimo misticismo: ebbe in visione la Madonna e Gesù Crocifisso. In seguito a quest'ultima visione si flagellò, si tirò i capelli, iniziò a predicare per le strade cittadine con il crocifisso in mano. Almeno 12 sono i miracoli attestati durante la sua vita terrena e dopo la sua morte -dal XVII al XIX secolo- ne sono stati contanti e riconosciuti almeno 1171. Tra i più famosi quelli della resurrezione della zia morta da un giorno; la trasformazione del pane in rose, scoperta dal padre che portava cibo ai poveri privandone la pur misera mensa familiare; l'aver sanato la brocca dell'amica rottasi presso la fontana; aver ridato la vista alla fanciulla nata cieca Delicata e la conversione dell'eretica di Vitorchiano.
La sua cagionevole salute la portò alla morte a soli 18 anni. Venne deposta nella nuda terra nella sua parrocchia, Santa Maria del Poggio (oggi conosciuta come chiesa della Crocetta). Ma da subito molteplici furono i pellegrinaggi sulla sua tomba e i miracoli con cui rispose la santa. Papa Innocenzo IV decise, a 18 mesi dalla morte, di darle più degna sepoltura. La fece riesumare e il suo corpo apparve incorrotto e ancora fresca a profumata la ghirlanda di rose con cui era stata sepolta. Dopo qualche anno si stabilì a Viterbo la curia pontificia con papa Alessandro IV. Rosa andò per ben tre volte in sogno al papa, chiedendo di essere finalmente portata nel "suo monastero". Alessandro IV fece traslare il corpo di Rosa da Santa Maria del Poggio al Monastero di San Damiano che da allora fu conosciuto come chiesa e quindi Santuario di Santa Rosa. Rosa aveva predetto anche questo..che un giorno sarebbe comunque entrata nel Monastero e le suore l'avrebbero avuta ben cara. E' così che da allora le suore clarisse si occupano di Rosa. Il suo corpo è rimasto incorrotto; annerito solo da un incendio nel 1357, in cui miracolosamente si è preservato. Il saio di seta che la ricopre viene di tanto in tanto sostituito dalle suore e del vecchio queste ne fanno reliquie da mandare a chi ne fa richiesta, in tutto il mondo, visto la diffusione del culto di Santa Rosa.
In base a ricognizioni mediche-scientifiche si è potuto constatare che anche la vita stessa di Rosa è stato un miracolo: mancava di sterno e questo in natura significa morte entro i tre anni di vita. Inoltre il suo cuore aveva una grave anomalia.
Ogni 2 settembre viene portato in processione per le vie cittadine il cuore di santa Rosa, seguito da un corteo storico di circa 300 personaggi. La sera del 3 settembre viene portata in spalla dai facchini di Santa Rosa, la Macchina di Santa Rosa, una sorta di campanile che "cammina"..uno spettacolo unico al mondo, proclamato patrimonio Immateriale Unesco!...
Il corpo di Santa Rosa è visibile nel Santuario di Santa Rosa a Viterbo, chiuso in un'urna di bronzo dorato che l'accoglie dal 1699. Ai piedi una bella statua di Francesco Messina che volle realizzarla in onore di Santa Rosa con lo stesso marmo di Carrara usato da Michelangelo per la tomba di Giulio II.
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venerdì 21 febbraio 2014
Vitorchiano il paese della peste
C'è un borgo nel centro Italia, in provincia di Viterbo, che si mostra
in tutto il suo fascino antico: Vitorchiano. Le sue orgini sono
etrusche, avamposto romano, territorio
longobardo, intono all'anno Mille si presentava definito nella sua
struttura in cui possiamo ammirarlo ancora oggi: borgo arroccato sulla
rupe tufacea e protetto da mura. Oggi quello che noi possiamo ammirare è
il centro storico perfettamente conservato, tanto da essere Borgo
Bandiera Arancione, tra i borghi più belli d'Italia: vicoli stretti e linee spezzate, case a
"torre", profferli, lavatoi, giardini in vaso, belvedere, scorci
pittoreschi e unici..permette di fare un tuffo indietro nel tempo
A Vitorchiano vennero girate alcune scende nel 1966 del famoso film "L'Armata Brancaleone", diretto da Mario Monicelli.
In particolare Vitorchiano era il "paese della peste", dove giunse, nel corso del peregrinare in tutta la penisola, un gruppo di miserabili, capitanato da Brancaleone da Norcia, unico e spiantato rampollo di una nobile famiglia decaduta, dotato però di una non comune eloquenza ed animato da sane virtù e cavallereschi principi. Il gruppo vive molteplici disavventure e il film è considerato un capolavoro del maetro Monicelli.
Clicca per vedere alcune scene dell'Armata Brancaleone a Vitorchiano dall'inizio al 2'02"
A Vitorchiano vennero girate alcune scende nel 1966 del famoso film "L'Armata Brancaleone", diretto da Mario Monicelli.
In particolare Vitorchiano era il "paese della peste", dove giunse, nel corso del peregrinare in tutta la penisola, un gruppo di miserabili, capitanato da Brancaleone da Norcia, unico e spiantato rampollo di una nobile famiglia decaduta, dotato però di una non comune eloquenza ed animato da sane virtù e cavallereschi principi. Il gruppo vive molteplici disavventure e il film è considerato un capolavoro del maetro Monicelli.
Clicca per vedere alcune scene dell'Armata Brancaleone a Vitorchiano dall'inizio al 2'02"
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