domenica 8 dicembre 2013

Itinerario turistico a Viterbo



Viterbo è capoluogo di provincia, uno dei cinque del Lazio. L'antica città dei Papi val la pena una visita sicuramente durante una vacanza nella Tuscia!!    

 Da non perdere il centro storico raccolto entro quattro chilometri di mura medievali..nel corso  del tempo vi sono state aperte (e anche alcune richiuse) oltre 20 porte....il centro storico in una giornata si riesce a gustare appieno!

 un consiglio:
- per una visita di mezza giornata: Sala regia del Palazzo Comunale in Piazza del Plebiscito con affreschi del cinquecento, Piazza del Gesù, Piazza San Lorenzo con il Duomo e il Palazzo Papale, il quartiere medievale di San Pellegrino. Se avete qualche minuto in più, nei pressi del quartiere medievale, anche la chiesa di Santa Maria Nuova ricca di affreschi dal '300 al '500 e il chiostro longobardo, il quartiere medievale di Piano Scarano e la chiesa di Sant'Andrea.

 - altre tappe importanti, per una visita di un'intera giornata, luoghi che possono integrare l'itinerario proposto sopra, sono la Chiesa di San Sisto, piazza Fontana Grande, piazza delle Erbe con il corso Vittorio Emanuele, il Santuario di Santa Rosa e la bella chiesa gotica di San Francesco... oltre al chiostro affrescato della Chiesa della Trinità.

 - tra i Musei da non perdere il Museo nazionale etrusco della Rocca Albornoz, il Museo della Ceramica della Tuscia, il Museo Civico (ora chiuso), il Museo d'Arte Sacra in piazza San Lorenzo, il Museo dei facchini di Santa Rosa...

mercoledì 4 dicembre 2013

Macchina di Santa Rosa Patrimonio Immateriale Unesco


La notizia è di un'ora fa, ore 15.49 del 4 dicembre 2013:  la macchina di Santa Rosa è Patrimonio Immateriale Unesco. Obiettivo raggiunto insieme alle altre grandi macchine a spalla della tradizione italiana: i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari. 

La macchina di Santa Rosa è una tradizione centenaria tanto amata dai viterbesi: in onore di Santa Rosa, giovane terziaria francescana morta già in fama di santità a solo 18 anni nel 1251, viene portata in spalla da 100 uomini, i facchini di Santa Rosa, la così detta macchina, una sorta di alto campanile che "cammina", mossa dal passo dei facchini, in cima alla quale c'è la statua della Santa. 


Il percorso si svolge lungo 1km e 200 metri, nel centro storico di Viterbo, da Porta Romana presso la Chiesa di San Sisto, al Santuario di Santa Rosa, che accoglie dal 1258 la teca con il corpo incorrotto della santa, visibile. 



La macchina è illuminata artificialmente con lampadine e con fiaccole; è alta circa 30 metri e pesa 4tonnellate e mezzo. Lungo il percorso vi sono 7 soste (compresa la partenza e l'arrivo), dove i facchini hanno la possibilità di fermare la macchina e riprendere fiato, oltre che lasciarla ammirare dalla folla calorosa e commossa. L'invito è quello di raggiungere Viterbo per  una vacanza nella Tuscia e il 3 settembre ammirare lo spettacolo affascinante e unico del trasporto della macchina di Santa Rosa... patrimonio Unesco!




martedì 3 dicembre 2013

Gli Etruschi nella Tuscia

La Tuscia è culla della civiltà Etrusca: il territorio della provincia di Viterbo è uno scrigno prezioso di testimonianze sulla civiltà etrusca. Da Tarquinia a Vulci, da Viterbo al Lago di Bolsena, da Bomarzo alla Teverina, da Vetralla a Barbarano Romano... e appena si intraprende una campagna di scavi tornano alla luce nuovi tasselli, a raccontarci un popolo affascinante, gioioso, amante della vita e dei suoi piaceri, popolo di navigatori, di agricoltori, di commercianti, un popolo alle cui donne era riconosciuta pari dignità dell'uomo, attenti alla cura di se stessi,  dei belletti, dei gioielli, delle mode, dell' amore sponsale, degli dei e della loro volontà sopra ogni cosa.

Se sei appassionato di Etruschi, se visiti la Tuscia, se più ne vedi più ne vuoi scoprire, vedere, sapere, gustare, ammirare, questi sono i Musei e i siti usufruibili con servizio biglietteria in loco o ingresso libero:
Tarquinia, Museo Nazionale Etrusco in Palazzo Vitelleschi / Necropoli del Calvario patrimonio Unesco dal 2004
Tuscania, Museo Archeologico Nazionale Etrusco e Necropoli che circondano la cittadina
Canino - Vulci, Museo Nazionale Archeologico presso Castello della Badia / Parco Naturalistico Archeologico
Monte Romano, Antiquarium comunale
Vetralla, area archeologica di Grotta Porcina, ingresso libero
Viterbo, Museo Nazionale Etrusco nella Rocca Albornoz / Museo Civico /  Necropoli di Castel d'Asso, ingresso libero / Necropoli di Norchia, ingresso libero / Ferento, chiedere presso il Museo Nazionale Rocca Albornoz
Bolsena, Museo Territoriale del Lago di Bolsena
Grotte di Castro, Museo Civico Archeologico / Necropoli di Pianezze
Ischia di Castro, Museo Civico Archeologico Pietro e Turiddo Lotti
Orte, Museo Civico Archeologico Comunale
Bomarzo, Piramide Etrusca (? non si è certi sull'origine di questo affascinante monumento) ingresso libero
Barbarano, Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri /  Necropoli etrusca rupestre di San Giuliano ingresso libero
Blera area archeologica di San Giovenale, ingresso libero

Per approfondire la cività falisca, così vicina a quella etrusca, temporalmente e fisicamente, anche
Civita Castellana,  Museo dell'Agro Falisco
Nepi, Museo Civico Archeologico

Se ti fa piacere posso accompagnarti alla scoperta di questo popolo meraviglioso!.. contattami, sono una Guida Turistica Abilitata della provincia di Viterbo

venerdì 29 novembre 2013

Pesce di cioccolato di Sant'Andrea

La notte tra il 29 e il 30 novembre, Sant'Andrea passa nella case di tutti i bambini, mangia un biscotto lasciato da questi sul piattino e, in cambio, lascia un bel pesce di cioccolato, in memoria del suo mestiere, quello di pescatore in mare, prima di essere "pescatore di uomini".
Di generazione in generazione questa tradizione si è tramandata in diversi comuni della Tuscia, Viterbo su tutte... è possibile trovare nelle pasticcerie pesci di cioccolata piccoli e grandi, con sorpresa o semplici, di cioccolato fondente o al latte, bianco o al gianduia...e i bambini non vedono l'ora che sia il 30 mattina...per gustare finalmente il pesce di cioccolata lasciato da Sant'Andrea!!!  I giorni precedenti la festa mamme, nonne e zie puoi incontrarle a caccia di "pesci di cioccolato" per tutta la città! Felice giorno di Sant'Andrea 2013! e se per questo weekend di fine novembre sei a Viterbo, passa in pasticceria a comprare il tuo pasce di cioccolato!

lunedì 25 novembre 2013

lunedì 18 novembre 2013

Olio Novello della Tuscia

 

Tempo di olio novello.. e l'Olio Extravergine di Oliva dell'Alto Lazio è un'eccellenza a cui non si può rinunciare! Nella provincia di Viterbo ci sono “la Dop Canino e la Dop Tuscia che si  contraddistinguono nel segno dell’unicità".

L'olio Dop Canino è un "un olio extravergine d’oliva ottenuto dalle varietà di olivo Canino, Leccino, Pendolino, Maurino e Frantoio, da sole o congiuntamente. Presenta un’acidità massima dello 0,50%, un colore verde smeraldo con riflessi dorati e un odore fruttato che ricorda il frutto sano e fresco, raccolto al punto ottimale di maturazione.Ha un sapore deciso, con retrogusto amaro e piccante, con sentori di cardo selvatico e carciofo. La zona di produzione indicata nel Disciplinare è localizzata nella provincia di Viterbo e include tutta la superficie dei seguenti Comuni: Canino, Arlena di Castro, Cellere, Ischia di Castro, Farnese, Tessennano, e parte della superficie di comuni di Montalto di Castro e Tuscania." (da Olio Extravergine Dop Canino)

L'olio Dop Tuscia è un olio "ricavato dalle olive di tre varietà (Frantoio, Canino e Leccino) presenti per almeno il 90%, da sole o congiuntamente a seconda dei singoli oliveti, con ammissione della presenza di altre varietà (Moraiolo e Pendolino) in percentuale massima del 10%. Le caratteristiche di questo olio al momento dell'immissione al consumo sono: colore verde smeraldo, con riflessi dorati; odore fruttato che ricorda il frutto sano, fresco, raccolto al punto ottimale di maturazione; sapore di fruttato medio con equilibrato retrogusto di amaro e piccante di intensità variabile; acidità totale massima dello 0,50%.
La zona di produzione indicata dal Disciplinare, comprende i seguenti Comuni della provincia di Viterbo: Blera, Capodimonte, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel S. Elia, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella D'Agliano, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Gradoli, Graffignano, Grotte di Castro, Latera, Lubriano, Marta, Montalto di Castro (in parte), Montefiascone, Monteromano, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Piansano, Proceno, Ronciglione, S. Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania (in parte), Valentano, Vallerano, Vasanello, Vejano, Vetralla, Vignanello, Villa S. Giovanni in Tuscia, Viterbo, Vitorchiano. (Olio Extravergine Dop Tuscia)

Dove bere, gustare, assaggiare ed eventualmente acquistare l'olio novello? Le diverse Sagre che si svolgono nel territorio della Tuscia permettono di conoscere questo prodotto così buono, unitamente ad altri prodotti locali e alle ricchezze storiche artistiche e culturali che offrono i singoli comuni.

Per cui...occhio al calendario (in locandina) della
Feste dell'olio 2013 nella Tuscia! Vignanello 8-17 novembre, Gallese 23-24 novembre, Blera 8 novembre-8dicembre, Canino 29 novembre- 8 dicembre, Vetralla 7-15 dicembre

Il Bullicame

 

Di cosa si tratta? Per i viterbesi questa immagine è familiare, per gli amanti delle terme del centro Italia forse conosciuta, per i più tutta da scoprire!
Si tratta del Bullicame, una polla di acqua solfurea a pochi chilometri da Viterbo, da cui sgorga acqua solfurea a 58°.
La polla alimenta, attraverso alcuni rivoli, una serie di altre vasche balneabili, dette "pozze", limitrofe e contigue alla principale e tra loro.
 
Lungo una fascia di 11km che si allunga quasi parallela alla Cassia Sud, tra il Lago di Bolsena e, superando Viterbo, verso Vetralla, si estende un'ampia fascia che potremmo definire termale, già nota agli Etruschi, sfruttata dai Romani e documentata fin dal primo Medioevo. Il Bullicame è uno dei siti più noti in quest'area termale viterbese.
Nel 990 il Bullicame venne citato nell'itinerario di Sigerico*, Arcivescovo di Canterbury,  quale punto di passaggio e sosta lungo la Via Francigena, precisamente come la VI tappa in uscita da Roma.
*L'itinerario di Sigerico dell'anno 990 è la relazione di viaggio più antica in riferimento alla Via Francigena, il percorso portava da Canterbury portava a Roma e costituiva, in epoca medioevale, una delle più importanti vie di comunicazione europee.

 
 
Lo stesso sito, il Bullicame, fu reso famoso dai versi di Dante che lo cita nella Divina Commedia:

« Tacendo divenimmo la 've spiccia
fuor della selva un picciol fiumicello,
lo cui rossore ancor mi raccapriccia.
Quale del Bullicame esce ruscello
che parton poi tra lor le peccatrici,*
tal per la rena giù sen giva quello.
Lo fondo suo ed ambo le pendici
fatt'era 'n pietra, e margini dallato »
(Dante, Inferno, canto XIV, vv, 76-84)
 
* il termine peccatrici può essere qui inteso come pettatrici, braccianti che provvedevano a mettere a bagno nell'acqua del Bullicame i fasci di canapa per la macerazione. Per la produzione del lino e della canapa, infatti, nel Medioevo, Viterbo era famosa..il prodotto era bianchissimo e molto ambito.
Nel XIV secolo però troviamo un editto del Comune che vieta a tutte le meretrici (e quindi "peccatrici") di bagnarsi al Bullicame, sotto pena di "un ducato d'oro e de quactro tracte de corda".
 
 

 Oggi si va al Bullicame per ammirare un paesaggio straordinario, "lunare", unico nel suo genere e per bagnarsi nelle acque calde delle pozze, alimentate dalla polla centrale attraverso rivoletti d'acqua bollente.
Il paesaggio è suggestivo, bianco, l'acqua calda, l'ingresso gratuito, l'atmosfera unica, il panorama bellissimo.. ai piedi dei Monti Cimini e della città di Viterbo.
Vale la pena sicuramente la visita.. e un bel bagno!...
Consiglio: le pozze dove potersi bagnare sono, al momento, prive di "spogliatoi e bagni", per cui premunirsi prima di asciugamano e borsa  dove lasciare - ai piedi della pozza - i propri oggetti.
 
 
il Parco del Bullicame 

Il Parco del Bullicame è un complesso di interesse naturalistico:  su una superficie di circa 15 ettari, 6 sono dedicati all'Orto botanico dell'Azienda Agraria dell’Università della Tuscia e 9 ettari sono quelli del Parco del Bulicame dove in questi ultimi anni è stato fatto un intervento di recupero naturalistico con la "valorizzazione di alcune superfici di travertino per la conservazione in situ di specie endemiche o rare della flora spontanea" tipica di queste aree, la realizzazione di un giardino roccioso e di un’area alberata con l’inserimento di piante autoctone, la tutela dell’esistente popolazione di rospo smeraldino, specie protetta.

Il Bullicame ha anche una pagina facebook. Inoltre, da qualche anno, è stata istituita l'Associazione Amici del Bullicame che organizza annualmente la Festa del Bullicame e, per tutto l'anno, si prodiga nella manutenzione del sito, nella pulizia delle pozze, apertura del cancello di accesso, garantendo ingresso libero e gratuito, tutela, cura e valorizzazione di questo luogo, patrimonio storico culturale e naturalistico locale.

Come raggiungere il Parco del Bullicame:
da Viterbo: il Parco si trova a 3km dal centro storico di Viterbo, si può raggiungere da Porta Faull, dirigendosi verso la Superstrada - Sulla Superstrada prendere Uscita Viterbo Sud- direzione Orte. Prima di immettersi sulla Superstrada prestare attenzione alla segnaletica che indica l'ingresso al Bullicame.
verso Viterbo: Uscire a Viterbo Sud - Terme e seguire le indicazioni Orto Botanico e Bullicame
 



domenica 17 novembre 2013

Giochi antichi tra i vicoli di Vitorchiano


 
.."daje ragà che giocamo"!! ma quanto sono belle le chiacchere dei bambini che risuonano nel borgo antico...!??! una gioia per le orecchie..a Vitorchiano i bambini scorrazzano e corrono tra i vicoli.. è un paese dove si può apprezzare ancora tutto questo: i bambini che giocano in strada a pallone e nascondino, che si rincorrono, che parlano, sorridono, strillano e si divertono veramente e non "virtualmente".... voci nuove e antiche..che riempiono l'aria giorno dopo giorno, anno dopo anno, decennio dopo decennio... che fanno la storia di questo borgo...la sua speranza, la sua linfa vitale.. grazie bambini di Vitorchiano.. qui dall'info point vi ascolto e le vostre voci sono una dolce e felice compagnia....
 

giovedì 14 novembre 2013


Per gli eventi folcloristici nella Tuscia, la pagina  del sito della Provincia di  Viterbo dedicata all'argomento è aggiornata e completa:
weekend nella Tuscia
6-8 dicembre 2013

martedì 12 novembre 2013

Vitorchiano, terra fedele a Roma

Autunno, freddo, cielo grigio eppure anche con questo tempo la Tuscia è affascinante.. con i colori e i sapori dell'autunno alla scoperta di tanti luoghi antichi dove la pietra racconta, il vento soffia tra i vicoli, l'acqua zampilla perpetua dalle bocchette delle fontane a fuso...... uno di questi luoghi dove "perdersi" è il centro storico di Vitorchiano, l'antico borgo, bandiera arancione, unico paese che ha avuto il privilegio nel Medioevo di potersi fregiare dello stesso titolo di Roma, SPQR, che lo si trova nel centro storico scolpito in ogni dove, sulla pietra grigia vulcanica che lo caratterizza.
Il fascino di questo borgo arroccato su un ripiano tufaceo, le facciate delle case che proseguono come sculture adagiate sulla roccia, i vicoli, le fontane e i lavatoi, le torri, le mura merlate....un luogo da scoprire, ricco di storia e suggestione...